lunedì 30 agosto 2010

Supernova (2000)




Regia: Walter Hill
Cast: Kaela Evers: Angela Bassett, Nick Vanzant: James Spader
Anno: 2000
Nazione: Stati Uniti d'America
Produzione: UIP
Durata: 90'
Data uscita in Italia: 11 agosto 2000

Trama e critica:
L'astronave spaziale di soccorso Nightingale 229 guidata dal capitano AJ Markley è chiamata da un misterioso segnale di richiesta di aiuto distante oltre tremila anni luce dal loro punto di navigazione.
Dopo un volo nell'iperspazio, per raggiungere la luna vagante da cui preveniva il segnale, ospitano a bordo un misterioso ragazzo, Troy Larson, che possiede un altrettanto misterioso artefatto alieno.
La vicenda si basa su una serie di dialoghi a bordo della nave spaziale, in cui il giovane inizia ad interferire con l'equipaggio creando dissidi e problemi disciplinari.

L'artefatto diviene il fulcro della storia, giudicato pericoloso sopo le analisi del computer di bordo. La narrazione appare fin dalle prime battute un pò contorta e si fa fatica a comprenderne a pieno i passaggi. Durante lo svolgimento degli eventi, poco densi di suspence e recitati in modo appena sufficente, si finisce per perdere l'attenzione sulla vicenda. Nemmeno gli scenari fantascientifici sembrano calamitare più di tanto la nostra curiosità, essendo dominati prevalentemente dai primi piani dell'astronave e dallo sfondo della misteriosa luna.



Come verrà svelato dal computer di bordo, l'artefatto alieno è un congegno a nove dimensioni, capace di replicare e creare oggetti in tre dimensioni. Traspare a questo punto un lieve riferimento al Dio creatore alludendo alla possibilità che quell'oggetto fosse un vero e proprio strumento di creazione.
La fine molto banale e scontata vede la nascita di una supernova e nuova vita nel cosmo, in termini e modi non ben specificati e di difficile assimilizaione.



La verità dei fatti è che questo film, che ha scopiazzato altri capolavori del genere, come "2010 L'anno del contatto" o "Solaris" non è nient'altro che un modesto film che evita la catastrofe e riesce modestamente a tenere lo spettatore incuriosito solo grazie a qualche scena di mezzo nudo quà e là e a qualche azzeccata scenografia digitalizzata del paesaggio spaziale.
Ad essere riciclato persino il "teletrasporto" di Star Trek, che in questo caso è una cabita protettiva utilizzata come protezione durante il salto nell'ipervelocità, secondo una logica che non si fonda su nessuna base coerente e credibile.

Spesso i grandi film di fantascienza portano con sè un messaggio, che può essere un sogno, un incubo, un desiderio o un avvertimento da parte del regista che lo traspone a noi. Questo film non ha con sè nessun messaggio da comunicare se non snocciolare una storia senza senso, scopiazzata in malo modo.

Se proprio vorrete vederlo, non dimenticate che vi avevo avvisato!

Voto: 5/10

Trailer:




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venerdì 27 agosto 2010

2010: L'anno del Contatto (1984)


Trama
"2010, L'anno del contatto" è un film di fantascienza del 1984 diretto da Peter Hyams e interpretato da Roy Scheider. Tratto dal romanzo 2010: Odissea Due dI Arthur C. Clarke, è il sequel di 2001: Odissea nello spazio, il celeberrimo film diretto da Stanley Kubrick nel 1968.

La vicenda avviene nove anni dopo la missione Discovery su Giove narrata nel primo episodio. La tensione USA-URSS è alle stelle è lo spettro del conflitto nucleare aleggia con pesante angoscia in tutta la narrazione.
Il dottor Floyd riceve una proposta dal segretario sovietico per formare un nuovo equipaggio per tornare su Giove con un finanziamento sovietico, al fine di studiare il monolite scoperto durante la precedente missione e scoprire cosa fosse successo all'astronauta David Bowman, presumibilmente morto.



Nonostante i problemi diplomatici tra USA e URSS, il progetto prende vita e dopo la necessaria preparazione, l'equipaggio, prevalentemente sovietico può partire. Il dottor Floyd, è spalleggiato da altri due astronauti americani, l'ingegnere Cornow, progettista del Discovery e Chandra, il progettista di HAL 9000 e della "sorella" SAL 9000.

Il dottor Floyd, in stato di sonno imposto, è risvegliato poco prima dell'arrivo dal personale russo perché sono stati individuati alcuni segnali anomali provenienti dal satellite Europa.
L'equipaggio decide di inviare un modulo teleguidato per indagare. Si scopre che sulla luna ci sono tracce di clorofilla, ma esso viene misteriosamente respinto, a causa di un impulso ignoto che passando vicino all'astronave provoca un tilt generale.




Intanto la nave spaziale arriva nell'orbita di Giove e riesce ad avvicinarsi al Discovery, che risulta senza energia elettrica e coperto da uno strato di Zolfo.
Floyd e Cornow, dopo una breve passeggiata spaziale entrano e riattivano il generatore, mentre Chandra riattiva HAL. Floyd non ha comunque intenzione di ripetere l'errore della missione precedente e con l'aiuto di Cornow installa un sistema che permette la rapida disattivazione di HAL.
Chandra scopre il video che ha visto Bowman quando ha disattivato il computer, che giustifica la sua anomalia, ovvero gli era stato chiesto di mentire a riguardo dei veri scopi della precedente missione.

La nave intanto si avvicina al Monolite e si decide di mandare un cosmonauta con un modulo di esplorazione, ma entrambi vanno perduti misteriosamente.
All'improvviso da Terra arrivano cattive notizie. I rapporti diplomatici tra USA e URSS sono disastrosi e si è sull'orlo di un olocausto nucleare. Agli astronauti russi viene chiesto di espellere i colleghi americani sulla Voyager. Avvengono fatti strani anche sulla Terra, lo spirito di Bowman fa visita a sua madre, in casa di riposo, annunciandole che presto avverrà qualcosa di bello.
Floyd riceve una apparizione dello stesso spirito che ordina alla spedizione di lasciare Giove entro due giorni.




Floyd decide di obbedire ma per soccombere alla mancanza di combustibile ha in mente di usare il Discovery come razzo da propulsione e di usare il Leonov per tornare a casa. Chandra riesce a programmare in tempo HAL, ma Giove tuttavia presenta un'anomala macchia nera che inietta nello spazio milioni di Monoliti. Il lancio inizia nonostante la pressione psicologica di HAL9000 che cerca di boicottare la partenza.
Poco dopo l'avvenuta spinta, accade qualcosa di incredibile. Giove esplode trasformandosi in una stella e i suoi satelliti formano un vero e proprio sistema. Europa scioglie i suoi ghiacci e si prepara ad ospitare la vita.
La notizia eccezionale e la riuscita della missione disgelano anche i rapporti tra USA e URSS dando vita ad un nuovo mondo con due Soli.

CRITICA
Il film è stato nominato, all'epoca dell'uscita, al ricevimento di ben 5 Oscar, segno innegabile che alla critica è piaciuto molto. Le spettacolari immagini di Giove e delle sue lune furono adattate dalle immagini della sonda Voyager della NASA, garanzia di estrema veridicità dell'intero background narrativo. Gli scenari, ambientati prevalentemente sulle navi spaziali americane e russe, sono anch'esse di incommensurabile bellezza e fanno da sfondo ad una trama abbastanza credibile che nella sua semplicità riesce tuttavia a sostenere in modo degno i dialoghi.
Durante lo svolgimento della pellicola, si cerca faticosamente di non sconfinare nell'eccessiva fantasia, anche se molti scenari ipotizzati sono assai inverosimili e inattuabili.

2010 è pertanto un "cult" per gli amanti della fantascienza che riesce di molto ad avvicinarsi al primo capitolo della saga, il celebre "Odissea nello Spazio" del maestro scomparso Stanley Kubrick.
Il film, semplifica in modo eccelso, a mio avviso, il romanza cui è ispirato, favorendo la fruizione da parte dello spettatore.

Nonostante fosse stato difficile ripetere quel clima di suspence del primo capitolo, 2010, se la cava in modo egreggio, soprattutto dopo il ripristino del computer HAL9000, per mano dello scienziato Chandra. La ferrea logica del terminale, che paventa un senso di protezione e autodifesa, crea uel clima di terrore nell'equipaggio, che teme di essere esposto alla tragica fine che segnò la scomparsa del vecchio equipaggio della nave Voyager. Le rarefatte atmosfere, sono inspessite dall'assenza di colonna sonora. Il silenzio angosciante dello spazio profondo è reso alla perfezione e in molto tratti sembra di essere con l'equipaggio, sospesi in balia della gravitá gioviana.

Nonostante qualche escursione quà e là nel paranormale e nel fantastico, il vero enigma fantascientifico è incentrato sulla misteriosa natura del "Monolito", frutto probabilmente di una civiltà extraterrestre che pare non mostrarsi mai apertamente, pur facendo sentire la sua presenza con le anomalie che vietano agli astronauti di esplorare Europa.

Il finale è dei più originali, realizzato tra l'altro molto finemente, con degli effetti speciali e degni di nota. Giove, si accende, è diventa la seconda stella del Sistema Solare, regalando la vita ad Europa e la pace simbolica sulla Terra.

E' proprio la pace un altro tema significativo di tutto il film. In quegli anni la forte e interminabile tensione USA-URSS penetra nelle trame di molti lungometraggi di matrice hollywoodiana, alimentando in particolare il genere action e fantascientifico-catastrofico.
Lo spettro di una terribile guerra nucleare incombe sull'umanitá e ls si intravede anche in 2010. Per fortuna, il messaggio del regista è quello di accendere metaforicamente una nuova stella, Giove, affinché il buio sia rischiarato e la luce della ragione possa far ragionare i due Paesi per evitare la catastrofe.

Un grande film che rimarrà nella storia del cinema di fantascienza.

VOTO 8/10

A cura di Arthur McPaul

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lunedì 8 marzo 2010

CODICE GENESI: The Book Of Eli (2010)



Regia: Albert Hughes, Allen Hughes
Cast: Denzel Washington, Gary Oldman, Mila Kunis, Ray Stevenson, Jennifer Beals, Frances de la Tour, Michael Gambon, Tom Waits, Lateef Crowder, Malcolm McDowell, Chris Browning, Evan Jones, Joe Pingue, Lora Cunningham, Scott Michael Morgan, Don Tai, Luis Bordonada.



Recensione:
Continuiamo con la proposizione dei nuovi sci-fi movie, parlando dell'atteso "Codice Genesi (The Book of Eli)", film post-apocalittico diretto dai fratelli Hughes. Il film vanta la magistrale interpretazione di Denzel Washington, e altri attori di Hollywood come Gary Oldman e Mila Kunis. Con un budget di 80 milioni di dollari, le riprese iniziano ufficialmente nel febbraio 2009 nel Nuovo Messico, ed esce negli USA il 15 gennaio 2010.  In Italia è nelle sale ufficialmente il  26 febbraio 2010 grazie alla distribuzione di 01 Distribution, suscitando un buon riscontro tra il pubblico.

Le atmosfere post apocalittiche sono ispirate ad altri classici del genere, come la trilogia di "Mad Max",  o alla cupa solitudine di "Io sono leggenda", o ancora al remake de "Le colline hanno gli occhi"  e allo schema narrativo de "L'uomo del giorno dopo" di Kevin Kostner.


Il film è ambientato in quel che resta degli Stati Uniti a trentanni di distanza da un devastante conflitto nucleare di cui non viene, tuttavia, menzionato molto. Le atmosfere sono cupe e i colori volutamente sbiaditi, il mondo sembra essere tornato in una sorta di medioevo nucleare, dove i sopravvissuti barattano quello che è rimasto intatto della precedente civiltà. E' uno dei film più bui che abbia mai visto.

 (il protagonista Eli interpretato da Denzel Washington)

Denzel Washington interpreta il quarantenne Eli, un uomo solitario che vaga inesorabilmente diretto verso ovest, portando con sé un libro che potrebbe salvare il resto dell'umanità: l'ultima Bibbia rimasta al mondo. Lungo il difficile percorso è costretto a difendersi da malviventi e predoni in cerca di cibo e beni preziosi, coinvolti in una disperata lotta per la sopravvivenza.

Il difficile viaggio si inasprirà ancor più quando si rende conto che la sua preziosa Bibbia è oggetto ambito da un potente malvivente a capo di un villaggio di sopravvissuti: Carnegie (Gary Oldman). Questo piccolo boss brama di avere la Bibbia per poter sottomettere ancor di più la popolazione, sfruttando le bellissime aprole dense di speranza del Libro dei libri. Eli porterá metaforicamente dietro il peso della croce, dando vita ad una sorta di "via crucis" post-apocalittica, diventando l'evangelizzatore dell'apocalisse. 
Nel mondo ormai nulla è come era prima. Si barattavano bottigliette di shampoo, stoffe e riviste per un pò di acqua pulita. L'eco pessimistico di una spirale senza uscita aleggia fortemente in ogni fotogramma.
 (Carneige, il boss che cercherà di strappare la Bibbia ad Eli sacrificando tutti i suoi uomini)
Ma il viaggio di Eli, ispirato da una presenza sovrannaturale che lo continua a proteggere, avrà presto il suo epilogo. Inizierà una disperata fuga in compagnia di una bella ragazza Solara (Mila Kunis) che vede in Eli il suo salvatore. Il finale agrodolce apre nuove speranze per la rinascita della civiltà, mentre sullo scaffale di una grandissima bibblioteca fa bella mostra la nuova Bibbia, appena stampata di fresco.
Ma le parole di Eli, l'uomo cieco che riusciva ugualmente a vedere, riecheggieranno per sempre nella memoria dei sopravvissuti anche dopo la sua morte, che non è nient'altro che il meritato riposo per il suo lungo viaggio.

 (la bella Solara, compagna di viaggio di eli nella seconda parte del viaggio)



Critica.
La regia dei fratelli Hughes riesce in pieno a valorizzare i rarefatti dialoghi e la cupa personalità di Eli. Le location sono state scelte in modo adeguato e le scenografie  realizzate in modo eccellente. L'unica pecca è nella scarsa profondità della trama, che poteva essere approfondita e sviluppata in modo più ampio.
Il finale, giunge all'improvviso, lasciando ancora appetito e avvalorando la tesi che molto si poteva fare  e dire  per arricchire la profondità del film. Anche se per gli amanti del genere colmerà il vuoto temporale lasciato da Hollywood dopo "Io sono Leggenda", potrebbe risultare pesante per il grande pubblico. Consigliato esplicitamente ai fedelissimi del genere e ai curiosi, Codice Genesi: The Book of Eli, viene promosso ma con riserva.

Alcune critiche internazionali:
Michael Phillips sul Chicago Tribune sostiene che: “Codice Genesi funziona. I registi raccontano questa storia con stile e il film è semplicemente migliore e recitato meglio di qualunque altra favoletta apocalittica che abbiamo visto sugli schermi”. Ma il giudizio della critica non è pur sempre unanime. Peter Howell sul Toronto Star scrive: “Il libro che dà il titolo al film non insegna nulla, non ci ispira né ci incanta”. E Claudia Puig su USA Today definisce il film “fin troppo brutale per essere d’ispirazione. E il suo look bizzarro, sembra proprio quello di un video musicale esteso. Il film è bloccato da una recitazione debole e da una storia pesante”. 

Infine Lou Lumenick chiude il suo pezzo sul New York Post chiedendosi: “Riuscirà il film ad attirare tanta audience col suo mix insolito di temi religiosi e violenza brutale? Be’ guardate cosa è riuscito a fare Mel Gibson con La passione di Cristo!”. 

Roger Ebert  lo vota con tre stellette e nella sua recensione sul Chicago Sun-Times scrive: “Codice Genesi è visivamente bello ed è davvero un gran bel film. E la performance di Denzel Washington più è sopra le righe, più riesce ad essere memorabile”. Ed Ebert sta bene attento a non rivelare il finale (a quanto pare sarebbe un po’ come rivelare il finale de “Il sesto senso”: “La parte finale ha qualche difetto – continua il guru della critica americana - ma è così perfettamente e coraggiosamente difettata che si stacca dal film e prende una vita sua, senza essere mai prevedibile. Fatevi un favore, non chiedete a nessuno del film se pensate di vederlo”. 

Voto: 7/10

a cura di Arthur Mcpaul




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domenica 7 marzo 2010

Il cinema di Fantascienza: gli anni '50 (II Parte)

Dopo una fase di lunga sperimentazione, cha ha visto capolavori come Metropolis e King Kong, negli anni '50 avviene la nascita vera e propria del cinema di fantascienza come lo conosciamo oggi. Uomini sulla Luna del 1950, apre l'epopea del nuovo cinema di fantascienza.


Diretto da Irving Pichel e prodotto da George Pál, che commissionò la sceneggiatura a James O'Hanlon e Rip Van Ronkel. Il film è stato girato in Technicolor, e ricevette il premio Oscar per i migliori effetti speciali.
Questa film di fantascienza fu il primo ad affrontare in termini scientifici il difficile viaggio spaziale per raggiungere la Luna, toccando numerose argomentazioni come i costi e i problemi scientifici e tecnologici. Per la preparazione delle scene ambientate nello spazio e sulla Luna furono coinvolti anche il divulgatore Willy Ley e l'illustratore astronomico Chesley Bonestell.

La trama, basato sul romanzo Rocketship Galileo e sul racconto The Man Who Sold the Moon, di Robert A. Heinlein, del 1947 e del 1950, vide lo stesso scrittore direttamente coinvolto nella sceneggiatura e dopo l’uscita del film, pubblicò una versione romanzata intitolata Destination Moon (il titolo del film in originale). Molto ben realizzato anche dal punto di vista scenografico, accenna alla guerra fredda in corso tra USA e URSS e alla fine mostra la supremazia statunitense nel raggiungimento della difficile missione.

(la scena dell'allunaggio del film "uomini sulla Luna")

Ultimatum alla terra, di Rober Wise del 1951, può essere considerato il vero capostipite del genere. Tratto dal racconto Addio al padrone (Farewell to the Master, 1940) di Harry Bates, nel 1995 è stato scelto per essere conservato nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
Frutto della teoria del complotto e della diffidenza sorta con la guerra fredda, il film parlava dello sbarco degli alieni stereotipando l'icona celeberrima del disco volante, come si evince da una delle scen più celebri.
La navicella a forma di disco volante furono progettate da Lyle Wheeler e Addison Hehr, con un costo di ben 100.000 dollari sui 960.000 disponibili per l'intero lungometraggio.
Il disco alieno atterra a Washington attraendo la sbigottita popolazione. Klaatu, uno degli extraterrestri verrà colpito da uno dei militari accorsi e dal disco in seguito esce un gigantesco robot, Gort,che anniente le armi americane con un raggio laser. Inizierà l'avventura di Klaatu sulla Terra, che alla fine della pellicola, prima di fuggire, dichierà l'ultimatum al pianeta.

Dello stesso anno è il celebre La Cosa da un altro mondo, diretto da Christian Nyby e Howard Hawks, basato sul sul racconto breve Chi va là? (Who goes there?) di John W. Campbell e considerato uno dei classic movie di sci-fi.


Anche questo film, come il precedente, è stato scelto nel 2001 per la preservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
La trama affronta il tema extraterrestre. Un gruppo di scienziati, scoprono in Antartide che era impattato al suolo un disco volante. All'interno rinvengono il corpo congelato di una creatura extraterrestre che si rivelerà  essere una creatura assetata di sangue e difficile da uccidere, essendo il suo organismo simile a quello di un vegetale. Alla fine gli uomini riusciranno ad distruggere la creatura per mezzo di una forte scarica elettrica ad alta tensione. Nella versione italiana il doppiaggio fu molto ostico a causa della sovrapposizione di voci. L'edizione originale di oltre 3 ore, fu tagliata dalla RKO a quasi due, eliminando tutte le scene in primo piano della "cosa".

venerdì 5 marzo 2010

IL CINEMA DI FANTASCIENZA: LE ORIGINI (I parte)

AGLI ALBORI DEL CINEMA
Il cinema di  fantacienza, è stato un genere che si è imposto fin da subito tra i filoni cinematografici più seguiti. La sua nascita è avvenuta praticamente in contemporanea a tutti i generi classici della settima arte.
Era appena il 1902, quando Georges Méliès girò Viaggio nella Luna, parodia basata liberamente sul romanzo di Jules Verne Dalla Terra alla Luna e su quello di H. G. Wells I primi uomini sulla Luna. Questo capolavoro del cinema muto puo essere considerato senza dubbio il primo sci-fi movie della storia del cinema. 

 (Viaggio nella Luna - una scena del film)

Il film venne girato  negli studi della Star Film di Méliès presso Montreuil, vicino Parigi, spendendo l'allora considerevole budget di 10.000 franchi, utilizzati soprattutto per i vestiti dei Seleniti e per le scenografie completamente dipinte. Il film, può essere considerato il primo capolavoro mondiale ma anche il primo film ad essere piratato ad opera del produttore americano Thomas Edison che lo distribuì illegalmente negli USA.

 (Viaggio nella Luna - la locandina del film)

l filmato, girato a 16 fotogrammi al secondo, senza sonoro ein bianco e nero è diviso in scene fisse chiamate quadri ricchissime di effetti speciali, richiando ancora molto la scenografia di tipo teatrale.
La grande particolarità dell'opera, era in particolare la frenesia dell'azione e il sincronismo degli effetti visivi, che mettevano in secondo piano la trama e la recitazione, che servivano per lo più da amalgama al movimento fotografico.
L'anno successivo, Georges Méliès realizzò un altro film di fantascienza, intitolato Viaggio attraverso l'impossibile (Voyage à travers l'impossible), anh'esso composto a quadri, cioè inquadrature fisse in cui si svolgevano le recitazioni. Lo schema ricalca in maniera molto serrata quello del precedente film Viaggio nella Luna. 

(locandina di Aelita)

E' la neonata scuola cinematografica russa a sfornare un altro capolavoro del genere fantascientifico. La casa cinematografica Mezrabpom affidò al regista Jakov Protazanov (1881 - 1945), la realizzazione di Aelita, ispirato all'omonimo romanzo di Aleksej Nikolaevic Tolstoj (1883 – 1945). Il fil ebbe un clamoroso successo tanto da essere parodizzato anche in un cartone animato.
Nel 1927 uscì Metropolis del regista austriaco Fritz Lang, considerato il capolavoro del cinema muto di fantascienza. La produzione impegnò la troupe per diciannove mesi: trecentodieci giorni di riprese e sessanta notti furono necessarie per produrre 600.000 metri di pellicola.
Erich Pommer e la casa di produzione UFA non badarono a spese per la lavorazione, assoldando 36.000 comparse per un budget che superò i 50 milioni di marchi tedeschi. A salvare la casa di produizone dalla bancarotta fu Alfred Hugenberg, editore e membro del Partito Nazista, comprò la UFA trasformandola in parte della macchina propagandistica del nazismo.
Il film rappresentò l'apoteosi tecnica per il cinema muto, sia per le scenografie, per la massa di attori, impiegati per i costumi e per le innovative tecniche di regia e di ripresa.  Lang riuscì a creare un connubio perfetto tra effetti visivi e narrazione, utilizzando una forte simbologia espressiva in ogni ripresa.

  
(locandina del film Metropolis)

Il film, di cui avremo modo di analizzare nei dettagli in seguito, racconta di una società basata sulla forza lavoro, in una futuristica città del 2026, Non per niente fu uno dei film preferiti del dittatore nazista Adolf Hitler. In una intervista molto postuma del 1966, lo stesso Fritz Lang, dichiarò di dissociarsi completamente da quella sua opera di gioventù. Ma il messaggio finale non è negativo, anzi è una speranza di pace e fratellanza tra le classi povere e ricche della società.
 
A pochi anni di distanza esordì nelle sale cinematografiche un altro grande capolavoro, che sarebbe stato nei decenni a seguire riproposto in numerosi re-makeKing Kong è un film del 1933, diretto da Merian C. Cooper e Ernest B. Schoedsack.
La celebre casa di produzione RKO produsse immediatamente il film dopo aver visionato un breve cortometraggio dimostrativo, in cui appariva il rovesciamento del tronco di albero da parte di King Kong. 
 
(locandina del film King Kong)

Il film mostrò una trama avventurosa e ricca di colpì di scena che appassionarono gli spettatori di tutto il mondo e facendolo entrare nella leggenda del cinema fantastico.
Nel 1935 uscì in USA La città perduta diretto da Harry Revier, inizialmente proposto come un serial cinematografico di 12 episodi ma poi adattato a lungometraggio della durata di 240 minuti. il film narra di terremoti e inspiegabili manifestazioni elettriche che causarono nei primi anni '30  migliaia di morti e gravi danni in varie zone della Terra. Il  Bruce Gordon, incaricato di indagare sui disastri, scoprendo che il tutto deriva da una remota zona dell'Africa Nera. Una sua spedizione, scoprirà nel luogo designato, una città perduta, in cui il folle Zolok aveva ordinato di creare un macchinario distruttivo allo scienziato Manyus.

 
 (Locandina del film La vita Futura)
Fine prima parte

A cura di Arthur McPaul

giovedì 4 marzo 2010

La storia del cinema: dagli esordi agli anni '20


La nascita del cinema come arte
Spetta ai fratelli Louis e Auguste Lumìere di Lione l’invenzione del cinema grazie alla prima proiezione pubblica a pagamento del Cinématographe Lumiere (il 28 dicembre 1895 a Parigi). Era però da un pò di anni che diversi fotografi e inventori si stavano cimentando nell'impresa di mettere in movimento le foto. Vanno citati a tal proposito gli statunitensi Thomas Edison e William Dickson che nel 1981 avevano messo appunto il Kinetoscopio, capace di far vedere ad una singola persona brevi animazioni filmate.

Si comprese subito che il proiettore dei fratelli Lumìere poteva aprire le porte ad una nuova era e ad una nuova arte. Il cinema dunque inizia a diffondersi dapprima in Francia e Stati Uniti e poi in Italia e nel resto del mondo, diventando un mezzo di comunicazione oltre che puro divertimento.

 (Locandina del film Fantomàs, 1913)

Le prime proiezioni vennero presentate al pubblico come fenomeni da baraccone nelle fiere, suscitando sempre ammirazione e incredulità per l'impressionante visione della vita in movimento, però dopo poco stancava e annoiava. Si dovette perfezionare la tecnica e la produzione per creare un prodotto capace di soddisfare il pubblico. Uno dei primi imprendoti a crederci nella nascente arte fu il francese Pathè, che acquistò i macchinari e i diritti di proiezione, creando in Francia un vero monopolio. Grazie ai suoi investimenti in pochi anni sorsero numerose sale cinematografiche e per soddisfare le richieste in Inghilterra, Francia e Italia, inventò il sistema di noleggio della bobbina. In pochissimo tempo il fenomeno dilagò letteralmente in tutto il mondo, spingendo nuovi imprenditori a fondare nuove compagnie di produzione e distribuzione come la "Gaumont" di Pois Feuillade che sarà la naturale discendente della Pathè. Dalla Gaumont vengono prodotti alcuni film fantastici come "Fantomas" (1913) e "Les Vampires" (1915-16), una serie di film con gli stessi attori principali e temi che avranno molto successo, inaugurando la serie al cinema, antenata dei serials televisivi.

(locandina del film Cabiria)

L'Italia fu subito affascinata dal cinema, grazie anche al clima futurista, che favoriva il progresso, il movimento, le nuove sperimentazioni artistiche. Arturo Ambrosio di Torino fonda la compagnia "Ambrosio di Cinematografo", ma nascono poi "Cines" (1905) e "L’Italia" (1907) che ripropongono film francesi in Italiano. A Roma si sviluppa invece una scuola comica con attori francesi. La produzione iniziale si attesta sui 60 film.

Alla vigilia della prima guerra mondiale in Italia nasce la scuola di Cinema Storico che si origina dalle opere di teatro. Si va dall’Antica Roma, alla Gerusalemme liberata, alla caduta di Troia. La più importante tra queste produzioni patriottiche è "Cabiria", con un'ottima scenografia e un'eccellente qualità nelle riprese, alcune persino dalla Mongolfiera. La storia di questo film è ambientata durante la Seconda Guerra Punica. Narra la vicenda della romana Cabiria, prossima ad essere sacrificata dai Cartaginesi al dio Moloch. In seguito subentrerà l’eroe Maciste che la salverà. Ad interpretare la figura di Maciste sarà lo scaricatore di porto genovese Bartolomeo Pagani, che interpreterà numerosi episodi e sarà assoluto protagonista fino al 1926. Gli alti costi scenografici e di regia però obbligavano ad una rapida esportazione per coprire subito le ingenti spese, ma la Guerra paralizzò la distribuzione, creando una paralisi nel settore. Per contrastare gli alti costi, iniziarono ad essere prodotti pellicole che sfruttavano scenari naturali. "Sperduti nel Buio" (1914) di Nino Martoglio e "Assunta Spina" (1915) di Gustavo Serena ne sono l’esempio. Il primo è un romanzo d’appendice ambientato per le vie di Napoli, mentre l’altro parla dei soprusi che subisce la povera gente a danno dei più benestanti.  Il cinema italiano degli anni ’10, ha inventato la figura della "diva" femminile oltre che del superuomo. Il "divismo" femminile deriva dalla letteratura francese, ma a causa degli alti compensi avrà vita breve.

Il contributo del cinema britannico è stato considerevole, secondo solo a quello di Hollywood. Dal 1913, i film prodotti da W.G. Barker hanno il merito di rompere con le convenzioni rievocando aspetti duri della strada. E’ con "East Lynne" che viene elaborata la prima sostanziosa opera cinematografica per la durata di quasi 2 ore di sapiente narrazione. L’Inghilterra è stato il primo Paese a dotarsi di sale cinematografiche, che subirono un calo nella crescita durante la Prima Guerra Mondiale. Dopo la fine del conflitto si preferirà importare film stranieri (americani) a discapito della produzione autoctona.

Dopo l’esordio nelle fiere di paese, in pochi anni fioriscono numerosi cinematografi a Mosca e S. Pietroburgo. Nei primi anni ’10 le sale salgono a 1200 e il cinema diventa un affare di proporzioni non indifferente. La produzione nazionale è pressoché inesistente fino al 1907, anno in cui il fotografo ufficiale degli Zar, inizia a riprendere le cerimonie ufficiali e fonda uno studio. Drakov fa indispettire Pathè, che temendo di perdere il primato manda registi per filmare reportage analoghi. Ciò non frena la nascita del cinema russo, con il film "Stenka Razine" (1908), prodotta da Drankov e girato da Romanhkov. Viene fuori un primo Kolossal, con centinaia di comparse, pellicola dipinta a mano con il sonoro che accompagna mediante un rudimentale marchingegno.

Nasce la casa di produzione "Khanjonkoiv" da produttori di origine tedesca. La cinematografia è basata su riproposizioni letterarie (da Tolstoj a Cechov). Visto il grande interesse suscitato, il cinema russo si attrezza con bravi operatori e tecnici che fanno salire la produzione a 270 film nel 1914. Lo Zar Nicola II osteggia non poco lo sviluppo del nascente cinema, in quanto le immagini mettono in mostra la povertà del paese. Durante la guerra vengono prodotti film patriottici e di svago. Nascono due grandi registi: Meyerhold e Majakovskij.

Gli USA
Hollywood, sobborgo di Los Angeles, diventa la sede della Città del Cinema americana.
In precedenza era New York, ma troppo sottoposta ad un clima rigido e mutevole e al monopolio della Edison. Sulla West Coast al contrario clima mite e estraneità al monopolio Edison sanciranno la nascita della gloriosa Hollywood, cui migreranno per primi registi come Griffith e De Mille, primi finanziatori come Rockfeller e Giannini, e attori come Chaplin, che fonderà la United Artists con Griffith, Mary Puckford e Douglas Fairbanks. In poco tempo Hollywood diventa la patria del cinema mondiale, e viene fondato l’Hollywood Theather dove le star lasciano la loro impronta nel cemento fresco, nasce anche la "Motion Pictures Associations Of American" capeggiata da William Hays.
(Luci nella Città - locandina)

A metà degli anni ’20, giungono dall’Europa Striller, Sternberg, Siöström ma si assiste ad un notevole calo di produzione. Alcuni film del periodo sono "Luci nella Città" di Chaplin, "Que Viva Mexico!" (Eisenstein), "Tabù" (F.W. Murnau).
La produzione aumenterà nuovamente solo con l’introduzione del parlato. Si inizia a discutere del bisogno di introdurre nel cinema un codice di decenza, per evitare testi e immagini antimorali e eccessive. Durante il declino in corso del cinema muto degli anni ’20, il genere comico sembra resistere meglio, grazie alle produzioni di C. Chaplin che è all’apice della creatività e del successo. Gira film persino in Europa e in Alaska ("La febbre dell’oro", 1925) ricco di gags e situazioni entusiasmanti e esilaranti. Ma altro celebre artista comico è anche Buster Keaton, con il capolavoro "Il Cameraman" (1928) per la MGM, antologia delle sue gags. Questo artista sarà fortemente danneggiato dall’avvento del sonoro, inquanto faceva proprio del silenzio il suo acme di comicità.

(Locandina del film Aurora)

Erich Von Stroheim, austriaco, diviene assistente di Griffith per "Intolerance" e poi sarà attore-regista di "Femmine Folli" (1921) in cui è interamente ricostruita Montecarlo a Hollywood per la spesa di un milione di dollari. Girerà poi "Rapacità". altro grande capolavoro. Stroheim girava senza mai badare a spese e accettava mal volentieri tagli alla produzione. Maurice Tournee, francese trasferitosi a Hollywood, sarà uno dei migliori registi dopo Griffith. Sfrutterà molto i chiaroscuri del bianco e nero per accentuare i toni drammatici. Altro emigrato in USA è Von Sternberg (1918) che sfrutterà l’attrice Marlene Dietrich per una serie di melodrammi. Paul Leni, chiamato a Hollywood da Cara Lemme, fonda il cinema dell’orrore, sfruttando l’esperienza espressionista, tuttavia è F.W. Murnau il grande regista del cinema "visivo" ed Espressionista, che vince l’Oscar con "Aurora" (1927).

In Germania
All’inizio il cinema tedesco copiava totalmente quello francese, ma quando poi nel 1918 nasce l’UFA assumerà autonomia e importanza. Verranno costruite una serie di sale e studi cinematografici, di cui molti rilevati dalla danese Nordisk. I primi film sono grandi successi: "Madame Dubarry" (1919) e il "Gabinetto del Dr. Calidari" che apre la stagione dell’espressionismo nel cinema.  L’espressionismo artistico, nacque per merito di giovani artisti tedeschi, austriaci e cecoslovacchi. Si poneva contro l’ipocrisia della società e la borghesia. Inoltre erano ostili a tutte le altre correnti artistiche e si posero l'obbiettivo di liberare l’estro artistico dalle regole e convenzioni. 

 (Metropolis, il primo capolavoro di fantascienza della storia del cinema)

Come appena accennato, "Il Gabinetto del Dr. Calidari" è il manifesto dell'espressionismo, di Robert Wiene, che crea un clima di delirio, di angoscia e di claustrofobia. "Der Golem" (1920) di Paul Wegener e Carl Boese rievoca la vicenda del gigante d’argilla creato dal rabbino Loew che poi si ribella al maestro. 
"Metropolis" (1926) di Fritz Lang è invece la città futuristica dove la classe dei privilegiati cerca di schiavizzare la gente comune, comandata dai voleri dittatoriali di un androide dalle sembianze femminili. "Nosferatu il vampiro" (1921) di W. Murnau, sfugge ad ogni genere stilistico, adattando il celeberrimo romanzo "Dracula" di Bram Stoker ad una figura vampiresca, il cui profilo mostruoso e ombroso ha fatto il giro del mondo terrorizzando lo spettatore. 

La Russia
Prima della rivoluzione socialista, in Russia si stava sviluppando una buona produzione cinematografica, che rallentò durante la guerra a causa della scarsità di pellicola. Con Lenin invece nacque un comitato per il cinema cui aderirono i vecchi registi zaristi e i nuovi cineasti socialisti. In seguito sarà fondata la prima "Scuola d’Arte Cinematografica" del mondo. Con l’importazione di pellicola a partire dal 1921 e la benedizione del regime sovietico. Il Cinema diventerà la forma d’arte più importante in Russia. Il nuovo cinema russo sarà molto propenso alle sperimentazioni, con due scuole principali:
-la FEKS (Fabbrica degli Attori Eccentrici)
-la scuola di Zdiga Vertov, che pone cinema e arte come cronaca della vita.
(Locandina della Corazzata Potemkin)

Kozincev e Trauberg si pongono l’obbiettivo di non ispirarsi né alla letteratura né al teatro, ma al cinema americano comico. Il cinema classico produce due ottimi film: "Aelita" (1924) di Protazov, e il satirico "Le straordinarie avventure di Mr. West nel Paese dei Bolscevichi" (1924). La produzione finalmente sale e raggiunge nel 1929 le 100 pellicole prodotte. Uno dei registi emergenti è Ejsestejn che realizza nel 1925 "Sciopero" in cui espone tutti i massacri compiuti dagli zar. "La Corazzata Potemkin" (1926) fu un vero capolavoro, in cui ritenne "di aver asservito l’idea al servizo della forma". Nel film è elevata la gente comune a protagonista, sono usati i primi piani serrati, è data allo spettatore la sensazione di trovarsi in mezzo alla rivolta. Ejsenstejn in seguito svilupperà una duttilità del cinema al servizio della lotta di classe, trasformando le masse in "eroi". Arricchirà le storie narrate con tensione, passione, umorismo, umanità e violenza.
D’altra pasta è invece Pudovkin, il cui stile metaforico poco ha di Ejsenstejn. Nel 1926, gira "La Madre" tratto dal romanzo di Haksim Gorkij. Egli pone l’uomo al centro del mondo inserendolo bene negli ambienti naturali. Ben diverso è Dovzenko, che con "La Terra" (1930) esprime il tema della collettivizzazione delle terre, della morte che porta sempre una nuova vita. Con l’avvento del sonoro e la dittatura staliniana, il nuovo cinema sovietico cesserà di esistere.

In Francia
Il cinema francese degli anni ’20 è alla ricerca di nuove soluzioni stilistiche e sarà definito Impressionista. Dopo la guerra, il monopolio di Pathè è fortemente surclassato dalle produzioni americane. Abel Gance fa successo con il suo "Napoleone" (1927) che sarà girato in 4 anni tra Francia e Italia con nuovi e innovativi movimenti di macchina. Purtroppo il pubblico, sedotto dal nuovo cinema sonoro lo snobberà così come aveva fatto con "Intolerance" di Griffith. Altro cineasta che emerge è Marcel l’Herbier con "El Dorado" (1922) e "L’Argent" (1929) di Zola, in cui è esaltata la potenza del denaro con eccellenti soluzioni tecniche. Nel 1924 aveva sorpreso con "Futurismo" (1924), una storia fantastica con acrobazie tecniche e scenografie cubiste di Fernand Legèr e Robert Mallet-Stevens. Infine Jean Epstein, intellettuale, saggista, debutta nel 1923 e culmina nel 1928 con la "Chute De La Maison Usher", un classico dell’orrore che richiama l’espressionismo tedesco.

Bunuel è stato un grande regista, nato in questo periodo artisticamente a Parigi, dove si era trasferito dalla Spagna per studiare. Irrompe nella scena con "Le Chien Andalou" (1929) e "L’Agê d’or" (1930). Surrealista, egli frantuma la grammatica classica del cinema, liberando gli istinti attraverso il sogno in simbiosi con il pensiero psicanalitico freudiano.

Arriva il cinema sonoro
Dopo l’invenzione del cinema, in molti cercarono di rendere l’effetto audio alle immagini, brevettando vari apparecchi, di cui nessuno tuttavia riuscì a rendere la perfetta sincronizzazione. A cambiare il cinema fu l’inserimento diretto in pellicola della banda sonora a lettura ottica, con il sistema "Vitaphone". Il primo film sonoro con questa tecnica fu "The Jazz Singer" (1927), prodotto negli USA, che di fatto cambiò tutto nel modo di fare cinema e fin da subito fu imitato in Europa. Tuttavia i problemi tecnici all’inizio furono elevati, la MDP doveva fare movimenti molto lenti che condizionavano le riprese, per evitare che fossero registrati orrendi rumori di fondo. Non appena la tecnica fu perfezionata il cinema mutò definitivamente volto. Molti registi e attori non riuscirono mai ad adattarsi all’uso del sonoro e si spensero nell’oblìo.

(The Jazz singer, il primo film sonoro della storia del cinema)

lunedì 1 marzo 2010

Moon (2009)

Duncan Jones ricrea le atmosfere sci-fi anni 70 in questo capolavoro indipendente
Presentato in anteprima assoluta al Sundance Film Festival nel gennaio 2009, riscuotendo un grande successo, è stato distrubuito dalla Sony Pictures Classics  negli Stati Uniti e in Canada da 12 giugno 2009. In Italia è stato presentato in anteprima al festival Scienceplusfiction il 29 novembre 2009 e stato distribuito nelle sale cinematografiche dal 4 dicembre 2009. 
 TRAILER UFFICIALE

L'idea del regista Duncan Jones era ispirarsi interamente a quei film fantascientifici degli anni settanta e ottanta, densi di atmosfere claustrofobiche ed ipnoniche, come 2002, la seconda odissea (1972), Alien (1979) e Atmosfera zero (1981). Il film è stato realizzato con un budget limitato di soli 5 milioni di dollari, utilizzando di fatto, la recitazione di un solo attore, cercando di ridurre al minimo i costi di produzione.

Il tetro e claustrofobico paesaggio lunare è stato interamente ricostruito in studio, con una eccezionale resa, tanto da far venire i brividi, se le si controntanto con le vere immagini della Luna riprese dalle missioni umane Apollo. Gli effetti sono stati realizzati dagli stessi designer di 2002, la seconda odissea, e di Alien, ispirandosi alle strepitose riprese inviate a terra dalla missione giapponese SELENE.


Trama
La trama ricca di colpi di scena, si sviluppa in modo molto lento e spesso allucinante.  Le prime immagini, in stile documetario, ci introducono che in una Terra in crisi energetica, la soluzione sembra essere arrivata dallo sfruttamento sulla Luna, di una sostanza chiamata Elio-3(realmente esistente). Sam Bell (interpretato dall'attore Sam Rockwell) da tre anni lavora presso la base lunare Sarang, adibita all'estrazione dell'Elio-3 in compagnia di uno straordinario ed intelligentissimo robot di nome GERTY. A causa di un guasto con le telecomunicazioni, l'astronauta lavora completamente isolato dalla diretta con la Terra. Il suo asssitente robot, mantiene i contatti registrando e ricevendo videomessaggi in differita.  Il suo contratto di lavoro triennare è ormai al termine del mandato, ma inizia ad avere allucinazioni e a soffrire di forti mal di testa, che lo portano a compiere un fatale errore sulla mietitrice che estrae l'Elio-3, lasciandolo ferito nel macchinario.
Fin qui tutto sembrava una normale vicenda fantascientifica e molto futuribile. Ma le cose cambiano repentineamente. Sam, si risveglia in infermeria, malconcio ma sostanzialmente sano. Si accorge che il suo assistente robot GERTY sta comunicando in diretta con la sede della compagnia di estrazione e gli impedisce di uscire dalla base. inizia a sospettare che qualcosa non va come dovrebbe. Riesce tutttavia ad uscire dalla base,  ingannando il robot che gli impediva inizialmente di uscire. All'esterno recupera un corpo dallo stesso mietitore che prima stava guidando.
 
(una splendida immagine del rover)

Nella base si accorge che quell'uomo non è altro che se stesso. Inizia una fase confusionale, dove il Sam ferito e moribondo appena recuperato convive con il Sam completamente sano e guarito. Entrambi, reagendo in modo diverso, si rendono conto che uno dei due dovrebbe essere un clone.  La storia, come anticipato, si snocciola assai lentamente, in un clima denso e rarefatto, in ottimo feeling con quella che dovrebbe essere il senso di vuoto e di paura del vivere su un altro corpo celeste desolato come la Luna.  
 (un particolare del film mentre si effettua la mietitura dell'Elio-3)

I due Sam, in balia del loro stato mentale poco lucido (il primo per l'età avanzata del clone, che è in grado di durare solo tre anni) e della situazione ambigua, scoprono con l'avanzare del film che entrambi sono dei cloni e che la società estrattiva ne ha già pronti tanti altri (loro erano il 5° e il 6°). I ricordi della loro vita precedente, come quelli della moglie e della figlia non appartengono a loro, ma sono ricordi innestati nella loro mente appartenenti al Sam Bell originale.

(una suggestiva scena in cui i due cloni Sam litigano sul come gestire l'assurda situazione)

Scopriranno anche che le comunicazioni in diretta sono impedite grazie a delle antenne che emettono un forte disturbo. Nel frattempo le condizioni di salute del primo Sam continuano a peggiorare, e si scopre che i cloni precedenti venivano inceneriti al termine dei tre anni del contratto. La compagnia, ignara che entrambi i Sam convivono, manda sulla Luna una spedizione di soccorsi, in realtà incaricata di riparare l'estrattore e a far sparire quello che loro pensano essere il corpo del Sam morto nell'incidente.

(una delle scene finali: il modulo di salvataggio atterrà sulla base lunare)

I due Sam  risvegliano un terzo clone (che non viene avvertito della situazione) e riavviano il computer del robot (per cancellare dalla sua memoria le registrazioni dei giorni precedenti); Elaborano un piano di salvezza assai fortunoso che riesce a portare il clone più recente sulla Terra, mentre la squadra di soccorso sta contemporaneamente dedidendo di uccidere il clone malandato. Il film termina con l'audio di notiziari in varie lingue, grazie al quale si comprende che l'operato della compagnia è stato reso noto dal secondo Sam giunto sulla Terra. Il clone Sam ha fatto scoppiare lo scandalo e per la furba compagnia estrattiva inizieranno grossi guai. 
Critica
Moon è un film particolare, inconsueto, all'apparenza psichedelico e allucinante, ma in realtà estremamente realista sia per la situazione ricreata, sia per l'utilizzo di una scenografia molto verosimile a quello che potrebbe essere in un futuro assai prossimo.
Eccellente anche l'interpretazione di Sam Rockwell, unico attore attivo del film, che si trova a recitare praticamente con se stesso in un lungo ed angosciante monologo psicotico senza via di uscita.
Il film, richiama sia l'Odissea kubrickiana che il sequel indipendente, e sembra un film prodotto negli anni '70, centrando a pieno l'intento del regista Duncan Jones , figlio del grande David Bowie, da cui forse ha ereditato i geni del periodo.
Forse un pò lento e pesante per la digestione metabolica del grande pubblico, lo consiglio come un DOVERE prioritario, ai fans del puro e crudo SCI-FI. 
Voto: 8 soprattutto per le atmosfere (e sono stato cattivo...)

Fans dello SCI-FI voglio vedere qui i vostri commenti!!!


martedì 23 febbraio 2010

Paranormal Activity (2009)

Abbandoniamo per un attimo il classico genere sci-fi, per addentrarci nel filone horror paranormale, recensendo Paranormal Activity, che sta avendo un grosso successo ai botteghini in tutto il mondo.



Paranormal Activity è un film in stile falso documentario finito di girare nel 2007, dal regista israeliano Oren Peli.  Il 14 ottobre 2007 e il 18 gennaio 2008 la pellicola viene proiettata rispettivamente allo Screamfest Film Festival e allo Slamdance Film Festival, ma viene distribuito nelle sale statunitensi solamente a partire dal 9 ottobre 2009 diventando un caso cinematografico.

Con soli 15.000 dollari di spese di produzione, è riuscito in poche settimane ad incassare oltre 100 milioni di dollari di incassi. Attualmente pare che abbia addirittura superato i 150 milioni di dollari.  Il film è stato realizzato nell'abitazione del regista in soli 15 giorni, con un compenso agli attori di soli 500 dollari. Successivamente, visto il grande successo, sono state elargite delle cospicue ricompense agli stessi. 

Il film, segue la scia del capostipite "The Blair Witch Project" e si accosta al recente film "Il Quarto Tipo", sia per tencica di regia sia per i contenuti paranormali. La trama invece affronta l'argomento delle presenze demoniache  tant'è che la critica americana lo ha presentato come l'Esorcista dei giorni nostri.

Trama
La storia si svolge a San Diego in California, nel settembre 2006, nella villetta dei findanzati Micah e Katie. 
Durante questo breve periodo, inziano a manifestarsi presenze paranormali, classificabili ai Poltergeist, vale a dire, spostamenti ingiustificati di oggetti, rubinetti d'acqua che si aprono da soli, luci che si accendono e sis pengono e rumori provenienti dalle pareti della casa.

 ( la bella protagonista Katie in una scena del film sottotitolata in italiano)

In realtà Katie è perseguitata da questia vvenimenti sinistri fin dalla tenera età, quando a 8 anni  la sua casa andò distrutta a causa di un disastroso e misterioso incendio che fece perdere ogni bene alla sua famiglia. Il suo fidanzato, decide allroa di Micah decide dunque di comprare una videocamera per riprendere questi fenomeni.

La prima parte è molto scherzosa, Micah sembra essere scettico sulla veridicità dei fatti e in realtà vorrebbe dimostrare alla sua ragazza che questi fatti non accadono. Tuttavia, nelle registrazioni si notano strane aperture di porte, lasciando intendere che in realtà esista qualcosa di sovrannaturale che le sposta. La giovane coppia decide così di chiedere aiuto a un medium. Quest'uomo, durante la sua visita nell'abitazione, sente la presenza di un potente e negativo demone e consiglia loro di chiamare nel più breve tempo possibile un esorcista demonologo, perchè l'entità è molto pericolosa.

Da questo punto in poi, le loro notti diventano sempre più insonni, disturbate dai dispetti di questa maligna presenza. Micah, ancora scettico, sconsiglia alla fidanzata di chiamare il demonologo e si entusiasma sempre più nell'analisi delle immagini paranormali, registrando abbondandemente tutte le discusioni sul caso, con la sua piccola telecaemera.

 ( la coppia di fidanzati protagonisti, Katie e Micah)

Convitntosi della veridictà del fenomeno e credendo di poterlo controllare tranquillamente con le sue consocenze, decide di portare a casa una tavoletta Ouija (nonostante Katie glielo avesse proibito), considerata dai medium, un mezzo per poter comunicare con gli spiriti. La coppia inizia a litigare sempre più frequentemente e le notti diventano assai pesanti da gestire. Intanto in loro assenza, la tavoletta si muove da solo e scrive una parola, che viene ripresa dalla telecamera che era puntata su di essa. 

Micah, nonostante l'evidenza, sconsiglia ancora alla ragazza di chiamare il demonologo e decide di cospargere il pavimento  di borotalco  per vedere se l'entità lascia dei passi al suo passaggio, cosa che accade realmente. Durante l'agguato notturno dello spirito, seguendo i suoi passi lasciati nel borotalco, Micah giuge nel controsoffitto, dove ritrova una vecchia foto bruciata di Katie (fatto particolarmente strano, dato che nessuno l'aveva portata via dalla vecchia casa).

La chiamata tardiva al demonologo sarà inutile perchè nessuno gli risponde al telefono. Il loro amico medium, spaventato dalla demoniaca presenza desiste dall'aiutarli. La ventesima notte Katie viene trascinata giù dal letto e per tutto il corridoio da qualcosa di invisibile, lasciandole una strana escoriazione sulla schiena. La coppia decide allora di lasciare la casa, ma all'ultimo momento Katie, come posseduta, dice a Micah di rimanere a casa poiché sarebbe andato tutto bene.

Proprio quella notte, però, il demone si impossessa per la seconda volta del corpo di Katie, che si sveglia e fissa Micah che dorme per diverse ore. Poi scende al piano di sotto ed inizia a gridare. Micah si sveglia e la raggiunge. La videocamera è sempre sul e fa sentire i rumori che provengono dal piano di sotto. Le urla ad un certo punto cessano. Poco dopo si sente qualcuno che sale pesantemente le scale. 
La ragazza resterà per giorni dondolandosi vicino al letto dopo aver brutalemte ucciso il suo compagno.
Il corpo di Micah viene ritrovato qualche giorno dopo dalla poliza che uccide la ragazza che si avvicinava a loro ignara e spaventata di  tutto. 

 (l'ultima scena del film, con la protagonista che si dondola vicino al letto, sotto possessione demoniaca)

CuriositàEsistono diverse versioni del film  La versione originale Il taglio originale del film, che venne spedito ai potenziali distributori, conteneva sette minuti in più. Diverse scene presenti nel film erano assenti, come ad esempio il momento in cui Katie scopre che le sue chiavi erano finite sul pavimento o quando i protagonisti trovano il vetro della cornice con la loro foto danneggiato. Questa versione però contiene anche delle scene assolutamente inedite, come un montaggio video di una ragazza posseduta (la quale storia su Internet era stata letta nel film da Micah) che masticava parti del suo corpo, o scene in cui Katie vomitava del sangue. Questo finale è stato cambiato su suggerimento di Steven Spielberg. Nel finale suggerito da Spielberg non viene inizialmente rivelata l'uccisione di Micah di fronte la telecamera, ma vede Katie ritornare nella stanza da letto alle 3:15 dal piano di sotto, con in mano un coltello e macchie di sangue sul suo vestito. Si siede poi sul letto e cade immediatamente in uno stato catatonico. Intorno alle 6:15 del mattino, suona la sveglia di Micah. Verso l'ora di pranzo, circa le 13:55, l'amica di Katie, Amber, chiama a casa e arriva circa verso le 21:00 di sera, scoprendo il corpo ormai deceduto di Micah al piano di sotto. Dopo circa 30 minuti arriva la polizia che vede Katie dondolare sul letto con un coltello nelle mani. Uno dei poliziotti la persuade nel lasciare il coltello, ma Katie, in stato confusionario dopo che il demone ha abbandonato il suo corpo chiedendo di Micah, si avvicina sempre più verso di loro, finché non viene esploso un colpo di pistola. Il film finisce con la polizia che scopre la cassetta della telecamera.

Seconda Versione
È la versione vista nei cinema, ovvero in cui Katie risale le scale, scaraventa Micah verso la telecamera e si mette a quattro zampe come un ragno, avvicinandosi al corpo del compagno e successivamente alla telecamera con faccia demoniaca.

Terza versione
Esiste anche una terza versione del film che non è stata mostrata in nessun cinema, in quanto contenuta sul DVD e sul Blu-Ray della pellicola. Katie ritorna nella stanza da letto dopo gli urli angoscianti di lei e Micah che si udivano dal piano di sotto. Con sè tiene in mano un coltello ed è sporca di sangue. Successivamente chiude a chiave la porta della camera, si avvicina alla telecamera con un sorriso quasi compiaciuto e si taglia la gola.

Polemiche
Negli USA il film è siglato dalla R di Restricted, ossia riservato ai minorenni accompagnati. Nel Regno Unito è vietato dai 15 anni in giù; in Germania e nei Paesi Bassi si può vedere solo a partire dai 16 anni.
In occasione delle proiezioni nelle sale italiane nel febbraio 2010, il film è stato giudicato vietato ai minori di 14 anni. Ciò ha causato l'insorgere delle associazioni per la tutela dei minori ed il Codacons, che hanno chiesto a gran voce di vietare la visione del film ai minori di 18 anni, richiesta caldeggiata dal ministro per le attività culturali Sandro Bondi. Sotto accusa anche i passaggi dei trailer del film in orari di fascia protetta.
La critica
Questo film di basso costo, riconducibile al filone The Blair Witch Project, è interessante sotto molti aspetti. Nonostante la regia sia di tipo falso documentaristico, fa emergere una grande suspense fin dalle prime battute, quando nulla sembra ancora sembra presagire il peggio.
La coppia, recita in modo naturale tanto da far sembrare il tutto "reale" come se fosse davvero un evento che sta accadendo. Il montaggio, è eccelso, se lo consideriamo nel campo dei falsi documentari e riesce a svecchiare il genere paranormale con grande enfasi e drammaticità.
Pur non essendo all'altezza dell'Esorcista, riesce tuttavia a creare un climax di attesa e di suspence, del tutto verosimile, anche se alcuni passaggi della trama rimangono insensati.
Di fronte alla verificata presenza di una entità paranormale, è incomprensibile come la coppia non si dia realmente da fare per avvisare le autorita competenti, sia quelle religiose, sia quelle scientifiche.
Probabilmente, ogni ulteriore scena esterna, avrebbe snaturato il tipo di regia, trasformando il film da falso documentario ad un comune film in terza persona, un pò come accade ne "Il Quarto Tipo".
La scelta di perneare l'azione con la telecamera amatoriale del giovane e con le telecamere di sicurezza, ha obbligato il regista a tralasciare aspetti della trama che potevano essere meglio approfonditi.
Il film quindi ha dovuto perdere un pò di profondità per mantenere ai massimi livelli la suspense finto documentaristica.
Alcuni titoli introduttivi e di coda, insistono sull'amatorialità delle riprese, lasciando intendere allo spettatore poco attento, che si tratti di un fatto realmente accaduto, cosa ovviamente non vera.
Questo mix di fattori, ha fatto perdere al film la sua stessa credibilità, ma non si può dire molto ad un lungometraggio che con 15000 dollari di spese ne è riuscito ad incassare oltre 150 milioni.
L'unica cosa che è potrei dire in questi casi è: peccato che non ci avessi  pensato prima io a girarlo!!!

venerdì 19 febbraio 2010

V - VISITORS - remake (serie televisiva) 2009 - INTRO- new!

Mega trailer
 

Gigantesche astronavi si posizionano sopra 29 delle città più importanti della Terra. Pochi minuti dopo dalle astronavi arriva un messaggio, Anna, leader degli alieni “Visitors” afferma di venire in pace. I Visitors necessitano di acqua ed un minerale molto diffuso sulla terra, in cambio sono disposti a cedere tutta la loro tecnologia per aiutare la nostra civiltà.


Personaggi:
Elizabeth Mitchell:  Erica Evans
Morris Chestnut: Ryan Nichols
Joel Gretsch: padre Jack Landry
Lourdes Benedicto: Valerie Stevens
Logan Huffman: Tyler Evans
Morena Baccarin:  Anna, il leader dei Visitors
Laura Vandervoort: Lisa
Scott Wolf: Chad Decker, reporter

Guest star:
Alan Tudyk: Dale Maddox
Christopher Shyer: Marcus
David Richmond-Peck: Georgie Sutton
Jesse Wheeler: Brandon
Ray Faughner: Lex
Alan Tudyk: Dale Maddox (agente dell’FBI); Tudyk non è segnalato come personaggio principale nel cast.
Nell’agosto 2009 il produttore esecutivo nonché sceneggiatore Scott Peters, ha suggerito l’inserimento in futuro ed in ruoli secondari di attori della serie originale, tra cui Jane Badler, aka Diana, che si è resa disponibile.


A distanza di più di 20 anni torna sul piccolo schermo la nuova serie dei visitors, remake di quella ideata e creata dal regista-sceneggiatore Kenneth Jhonson.
Voci ricorrenti di una sua riproposizione cinematografica si udivano già da anni, visto il successo ottenuto e l'indelebile mito scolpito nella memira collettiva dei milioni di telespettatori che la videro, anche qui da noi in Italia (fu trasmesso da Canale 5 nel lontano 1984).
Questo remake è stato trasmesso negli USA  dalla ABC a partire dal 3 novembre 2009 e prodotta dagli sceneggiatori di 4400 Scott Peters, Jace Hall, Steve Pearlman e Jeffrey Bell. La prima stagione conta 12 episodi, di cui i primi 4 trasmessi a partire dal novembre 2009 e i restanti  9 dal marzo 2010. In Italia debutterà dal 4 marzo 2010 su Joi, canale a pagamento della piattaforma Mediaset Premium.

Il primo episodio pilota è stato terminato nell'agosto del 2009 ed è stato trasmesso un mese dopo in anteprima mondiale nella Convention di San Diego “Comi-con 2009”. L'episodio è stato subito giudicato, per essere un film per la tv, di eccezionale qualità e annoverabile tra i migliori tele-film mai realizzati.
L'attesa si fa spasmodica anche in Italia, da quando l'emblematico trailer promozionale ha iniziato ad essere trasmesso sui canali Mediaset.

Ricalcando abbastanza fedelmente la trama originale, la mini serie affronta un argomento che in questi mesi è molto sentito tra l'opinione pubblica: il primo contatto con una civiltà extraterrestre.
Una mattina, dopo  tremori spaventosi, sulle principali città del pianeta,  29 gigantesche astronavi discoidali si fermano sospese nel cielo scatenando improvvise ondate di panico tra la popolazione. A New York, subito una vittima: il pilota di un caccia militare che perdendo il controllo del mezzo finisce per schiantarsi sui grattacieli di Manhattan.
Ma il panico diventa velocemente sbigottimento. Dalla plancia del giganesco velivolo alieno, un maxi schermi proietta il volto rassicurante e quasi idilliaco di una donna. E' Anna, il leader dei Visitatori.
La sua voce sensuale ma risoluta, spiega che essi sono visitatori emozionati per aver finalmente incontrato una civiltà intelligente come loro. Promettono uno scambio di tecnologie e la cura per 65 gravissime malattie a tutta la popolazione terrestre, chiedendo in cambio soltanto acqua e un minerare molto diffuso.
Il panico e lo sbigottimento svanisce tra la popolazione e udendo le sue parole e la promessa di pace, la gente si scioglie in un intenso e spontaneo applauso.


Inizia dunque ufficialmente l'invasione dei Visitatori…
Il telefilm corre veloce e non approfondisce molti aspetti del primo contatto. La gente sembra dividersi sul significato sociale della loro venuta. In alcune parti del mondo si odono dalle news dei telegionali manifestazioni e sommosse urbane, mentre centinaia di migliaia di persone si mettono in fila per farsi curare dai visitatori.
 (Anna il leader dei Visitors)

Anna viene accolta dal governo americano e la stampa inizia a bombardarla di domande, ma un ambizioso giornalista TV (Scott Wolf) entra nelle sue grazie per averla difesa dalla calca, con un velato complimento alla sua straordinaria bellezza. Intrecciata alla loro venuta,  è la vicenda dell'agente dell'FBI Erica Evans (Elizabeth Mitchell) che assieme ai colleghi, scoprono loschi movimenti di una cella terroristica, che aumenta in modo inspiegabile la sua attività e si scopre  che qualcosa di anomalo sta avvenendo a New York.

Il bel sacerdote Joel Gretsch, invece cerca nella fede una interpretazione alla loro venuta .. Ad accomunare le loro vite sono misteriose informazioni che gli rivelano la natura rettiloide degli alieni. Ma nel primo episodio, si assiste soprattutto alla scalata dei Visitors, come benefattori e pacifisti per l'opinione pubblica.
Molti uomini possono infatti salire a bordo dei loro dischi e ricevere persino le loro cure, tra cui il giovane figlio di Erica, che invaghitosi di una giovane iena, decide addirittura di arruolarsi.

Intanto l'agente Erica scopre che i visitatori hanno impiegato decenni per infiltrarsi nei governi e nelle grandi industrie terrestri, e sono ora nella fase finale del loro piano di controllo del pianeta. Si innesca così un movimento di resistenza clandestina, a cui si unisce Erica e che comprende Ryan, un agente dormiente dei visitatori che vuole salvare l'umanità. Tuttavia, gli alieni hanno conquistato il favore fra i popoli della Terra con le loro promesse di guarire una moltitudine di malattie, e hanno reclutato la gioventù terrestre, tra cui il figlio della stessa Erica che li utilizzano come inconsapevoli spie … .

La bella Anna, leader dei Visitatori, si fa intervistare dal  chiede in modo perentorio di evitare qualsiasi “domanda scomoda" che potrebbe mettere in cattiva luce i visitatori, minacciando di cancellare l'intervista all'ultimo momento...

Cosa si nasconde dietro? Un piano di conquista???

A breve la recensione completa di  tutti gli episodi e il download delle puntate sottotitolate in italiano...